Dime maglie da calcio

Una partita di calcio è costituita da due tempi di 45 minuti ciascuno. “Una delle cose più belle e delicate nel fare l’allenatore – spiega Collini, la cui carriera nel calcio giocato è partita dalla Virtus Firenze, passata per il settore giovanile della Fiorentina e poi indossare le maglie di Rondinella, Antella, Grassina e Impruneta – è seguire i ragazzi anche a livello personale e comportamentale, provare a capire se qualcosa non va anche fuori dal campo, insegnare anche valori dello sport, dare loro input non solo tecnici ma anche etici e sociali”. Magari eravamo allenati in maniera più “grezza” rispetto ad oggi, ma il calcio era una delle poche cose che avevamo per svagarci”. Adozione. Su impulso della Lega Serie A e per volere del presidente Massimo Ferrero, il club blucerchiato ha infatti “adottato” la formazione genovese composta da atleti con disabilità intellettivo-relazionali e la seguirà nel torneo di calcio a 7, al via il prossimo 21 ottobre, al quale prenderanno parte anche Genoa, Spezia, Virtus Entella e Alessandria. Nella stagione 2013-2014 di Serie D, la squadra ottiene a campionato concluso la nona posizione. O come la decina di ragazzi di Greve che sono nella rosa della prima squadra dopo essere saliti dal nostro settore giovanile e dalla nostra Scuola Calcio”.

“La nostra filosofia – spiega Collini, che ormai da un decennio lavora in tandem con Gimignani – è quella di non fare divisioni interne al gruppo e valorizzare tutta la rosa nel complesso. “La nuova identità visiva della FIGC – sottolinea il presidente federale Carlo Tavecchio -completa un percorso di rinnovamento iniziato tre anni fa, guardiamo al futuro valorizzando la nostra storia. Nel 1992 la Federazione indisse un concorso per un nuovo marchio: vinse la proposta di Patrizia Pattacini, con una sorta di lettera “i” stilizzata con il puntino azzurro in alto a sinistra; nella parte alta trovavano posto le tre stelle su campo azzurro, al centro su campo bianco la denominazione completa della Federazione e in basso il tricolore, elemento non più preponderante dai tempi dell’abbandono dello scudo sabaudo. Tra le maglie storiche e influenti nella storia del calcio non può mancare quella del River Plate, una maglia che adesso associamo spontaneamente alla banda rossa in diagonale su fondo bianco ma che – nel corso della storia – ha regalato anche soluzioni diverse. Nel 1982, per i Mondiali di Spagna ci fu una leggera modifica allo scudetto: l’aggiunta dell’acronimo FIGC, scritto in verticale, nel bianco del tricolore. La Cuneo, che è stata invece presentata nel 1971, ha stupito il pubblico per le sue linee squadrate in un periodo in cui le forme arrotondate andavano per la maggiore.

Scoperto nel 1972, il dolmen è dotato di un dromos di muretti a secco che formano un semicerchio, con ingresso a W. Il dolmen propriamente detto è composto da una lastra di copertura (220 × 360 cm) fratturata e crollata totalmente all’interno della struttura di sostegno costituita da tre piedritti di cui uno monolitico. Nel 2000 torna sul petto lo scudetto tricolore, introdotto negli anni Cinquanta, a cui vengono aggiunte in maniera stabile le tre stelle dei mondiali vinti nella parte alta, dove solitamente trovava posto la scritta “Italia” e senza l’acronimo. In occasione della presentazione, è stata illustrata l’evoluzione negli anni del logo federale e, in uno spettacolo di luci, hanno fatto bella mostra i trofei vinti dalla Nazionale e altri preziosi cimeli custoditi solitamente nel Museo del Calcio di Coverciano. Negli anni venti il club prese parte a tre campionati di massima serie (allora denominata Prima Categoria) nel 1919-1920, 1920-1921, 1921-1922, venendo sempre eliminata negli spareggi regionali. Nel 1984, un nuovo marchio rotondo sostituisce il tradizionale scudetto; all’interno trovano spazio le tre stelle dorate su campo azzurro, maglie più belle calcio le scritte “Italia” e “FIGC” assieme al tricolore in posizione diagonale. Nel nuovo logo abbiamo reso più visibili le quattro stelle dei trionfi mondiali perché rappresentano l’orgoglio di tutto il Paese”.

Il primo stemma di cui si ha memoria ricordava lo stendardo della Famiglia Reale dei Savoia, con lo scudo rosso e croce bianca su sfondo azzurro. La nuova versione del logo federale, che sostituirà quello attuale in vigore dal 2007 anche sulle maglie della Nazionale, nasce dall’esigenza di creare uno stemma moderno riprendendo elementi grafici del passato. Il 18 agosto 2022 viene annunciato come nuovo top sponsor Malizia., azienda operante nel settore abbigliamento, intimo, tessile e casa e si occupa della distribuzione, all’ingrosso ed agli esercenti, dei propri articoli, su tutto il territorio nazionale, che compare per la prima volta in occasione della gara casalinga del 21 agosto vinta contro il Modena. Con queste credenziali la Terni partecipò allo sforzo bellico della seconda guerra mondiale, tanto che i suoi impianti furono uno degli obiettivi sia dei bombardamenti alleati sia della rappresaglia tedesca. Nel dopoguerra, il calcio è tra i fattori che hanno aiutato l’Italia ad uscire dalle macerie della guerra e il tricolore ha rimpiazzato lo stemma sabaudo nel logo federale e sul petto delle maglie azzurre. Elementi che onorino la città, la storia, i tifosi e la squadra vengono completamente ignorati per offrire una maglia completamente bianca, dove all’interno trovano spazio solo i loghi degli sponsor, oltre ovviamente allo stemma della squadra posto al centro.


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