Le maglie da calcio vintage sono amate dai tifosi per diversi motivi. Le maglie da calcio vintage in discrete condizioni presentano segni del tempo e di usura più significativi. Il club ti insegna l’importanza degli oneri: ti mette nelle condizioni giuste per dimostrare quanto vali, ma poi tu devi dare il massimo. La mancanza di comandanti e di uniformi militari manifesti è resa inevitabile dalle condizioni di clandestinità giustificate dal tipo di combattimento; dunque via Rasella fu un atto di guerra a danno di un nemico che occupava in stato guerra il territorio, ed è da escludersi «che la morte o il ferimento dei cittadini che si trovavano casualmente in quel luogo siano stati voluti, e che sia stato voluto il successivo eccidio delle Cave Ardeatine». Per un vecchio tifoso bianconero come me, in effetti, veder partire una stagione senza la Juve in serie A, o senza la Juve tra le favorite, o senza la Juve nelle coppe europee, com’è successo negli ultimi due anni, è stato come ritrovarsi in un posto veramente lontano, straniero, assurdo: in Alaska, in Patagonia. Prima tra gli ultimi la seconda maglia dell’Empoli che, vista la piattezza del design, non presenta particolari elementi da commentare.
Dopo quattro campionati terminati nelle zone medio alte della classifica, nella stagione 2012-2013 la squadra neroverde si classifica in seconda posizione nella stagione regolare, raggiungendo i play-off per l’accesso alla Lega Pro Seconda Divisione, ma esce in semifinale contro il Real Vicenza. Terminato l’accordo commerciale con il top sponsor, la Lega B ha mantenuto la possibilità per le squadre di inserire pubblicità sul retro delle maglie delle dimensioni massime di 200 cm². Rendetevi conto, voi che avete preso in mano la società nel momento peggiore della sua storia, che la Juve non è stata odiata per più di un secolo a causa dell’antipatia dei suoi dirigenti o giocatori; che non è mai stata una questione personale; che la Juve è stata semplicemente un incubo infinito per qualunque avversario, perché vinceva, o lottava fino all’ultimo per vincere, ogni anno, e questo deve tornare a essere. La Juve è sempre presente, ma lontana, nessuno arriva a toccarla. La Juve è una grande famiglia, una grande società con valori fortissimi e ti inculcano nella testa la mentalità vincente. La principale caratteristica alla Juve è la testa bassa. «Com’è giocare nella Juve? Quando si è in un club come la Juve si deve sempre competere per vincere.
Il 21 marzo 2018 sconfisse in amichevole il Liechtenstein per 1-0 con rete di Marc Rebés, cogliendo la sesta vittoria della sua storia, la terza nell’arco di tredici mesi. Alla Juventus la vittoria non dà felicità, ma sollievo. Quando ne sono entrato a far parte ho percepito di appartenere a qualcosa di diverso: sei tu contro tutto il resto, ti dà tanto ma chiede anche tanto. Certo, al Barcellona prediligono l’estetica, la bellezza o anche solo il divertimento, mentre la Juventus è meravigliosamente pratica. Il record di calciatori in campo provenienti dallo stesso club fu quello stabilito dal «Grande Torino», squadra pluricampione d’Italia negli anni quaranta, l’11 maggio 1947: il commissario tecnico Vittorio Pozzo schierò nell’amichevole vinta 3-2 sull’Ungheria dieci giocatori granata (Ballarin, Maroso, Rigamonti, Grezar, Castigliano, Menti, Mazzola, Ferraris II, Loik, Gabetto) con il solo portiere Sentimenti IV proveniente dalla Juventus. L’era Cirielli è ricordata come un’epoca felice, contraddistinta non tanto da successi in campionato, quanto dal fatto che il Pordenone divenne in quegli anni società satellite della Juventus, grazie a una scuola calcio riconosciuta a livello nazionale: diversi giocatori del vivaio neroverde approdarono al calcio professionistico, sia con i bianconeri piemontesi (un nome per tutti: il fantasista Gianfranco Zigoni), sia con altri club di prestigio.
All’inizio non capivo le facce dei compagni quando si pareggiava, mi dicevo che in fondo avevamo fatto un punto. A quel punto vinci e ti godi gli onori. Sì, si può dire che a questo punto noi tifosi juventini siamo tornati a casa. La Juventus è una macchina straordinaria che ogni giorno fa salire a bordo quindici milioni di suoi tifosi. Nulla viene a mancare, nell’integrità di un galantuomo, se i tifosi avversari ti fischiano e ti insultano. Secondo turno di Coppa Marche. Nella stagione in cui anche il calcio è costretto a fermarsi causa l’emergenza sanitaria legata al COVID-19, il 6 gennaio 2020 il Sandonà vince la fase veneta della Coppa Italia Dilettanti. La Juve è la squadra più amata ma anche più odiata: in tutti i campi quando arrivavamo giocano con i coltelli tra i denti. La Juve è l’unica squadra nazionale, esattamente come la FIAT è stata l’unica industria nazionale. Nella stagione 2020-2021, il difensore Alessandro Vogliacco è stato convocato dalla Nazionale Under 21 italiana disputando 3 incontri nel girone di qualificazione per gli Europei. Le vittorie furono solo 4 e i punti conquistati 15, meno della metà di quelli ottenuti nel girone d’andata.
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