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Il primo socio che ha aderito è Scaroni perchè siamo partiti insieme. 11.17: “Il mio sogno era di mettere insieme e creare una grande squadra a Bassano, con l’idea di fare un grande settore giovanile. Siamo partiti con l’idea di studiare un po’, aspettando l’evoluzione della situazione. In seguito ai disordini della gara di ritorno dei play-out, il 7 giugno il giudice sportivo ha inflitto la sconfitta per 3-0 a tavolino e due gare a porte chiuse ai lombardi. Una rinascita fondata sui giovani tra i cui protagonisti troviamo Giorgio Zamuner e Massimo Pavanel, ceduti entrambi al Forlì e che si misero poi lungamente in luce in serie C. Il ritorno in Interregionale è legato all’arrivo a San Donà della famiglia Agnoletto. Anche grazie alle loro gesta in nazionale, oltre al contributo dato nel proprio club, hanno vinto il Pallone d’oro, massimo riconoscimento individuale per un calciatore, Gianni Rivera (1969), Paolo Rossi (1982), Roberto Baggio (1993), Fabio Cannavaro (2006) e l’oriundo Omar Sivori (1961). Il termine «oriundo» è diffusamente usato per indicare un calciatore di nazionalità straniera ma di origine italiana, equiparato nella normativa sportiva ai cittadini della penisola e perciò ammesso a far parte della nazionale azzurra; è stato il caso di Anfilogino Guarisi, Atilio Demaría, Luis Monti, Enrique Guaita e Raimundo Orsi campioni del mondo con l’Italia nel 1934, di Michele Andreolo campione del mondo nel 1938, di Mauro Germán Camoranesi campione del mondo nel 2006, di Jorginho, Emerson Palmieri e Rafael Tolói campioni d’Europa nel 2021, e di diversi altri calciatori a partire dagli anni 1930 fino a oggi.

Soprattutto il Palazzo Centi, che risulta essere l’esempio principe del barocco aquilano, venne edificato isolato sulla piazza, mentre per gli altri palazzi si hanno soluzioni di testata dell’isolato, come il Palazzo Rivera in Piazza Santa Maria di Roio, Palazzo Antonelli a Piazza Fontesecco, Palazzo Manieri di via Bazzano, Palazzo Carli, articolazioni su due fronti, come Palazzo Benedetti di via Sassa, Palazzo Ciccozzi di via Indipendenza-via Simeonibus, Palazzo Persichetti in Piazza Santa Maria di Roio con risvolto in via Cesura, Palazzo Pica Alfieri su Piazza Santa Margherita con risvolto in via San Martino, Palazzo Antonelli di via Roio con risvolto in via Seminario, Palazzo Quinzi di via Andrea Bafile con risvolto in via san Martino, Palazzo Ardinghelli con risvolto sulla via omonima; mono-affacciato, ossia Palazzo Rustici su Piazza San Marciano, Palazzo Zuzi, Palazzo Antinori in Piazza Chiarino, il Collegio dei Gesuiti di via Camponeschi, il monastero di San Basilio, Palazzo Antonelli di via Sassa, Palazzo De Nardis Oliva Vetusti. 10.46: “Vogliamo usufruire dello stadio per molti eventi, in modo che gli occhi del mondo siano puntati su Vicenza. Più L.R Vicenza diventerà grande, più strutturato sarà il tutto.

Quella di ieri posiamo paragonarla a tante altre, possiamo arrivare a ritroso sino a Renate vs Vicenza finita anche quella 1 a 1 con la stessa sequenza, noi avanti poi loro pareggiano quasi subito. 10.52: “Vogliamo uno stadio che per il momento ossa vivere anche vivere prima e dopo la partita. Se hai la possibilità di acquistare i biglietti per una partita della tua squadra preferita, fallo. Due parole sulla partita giocata ieri a Teramo. Sebbene contro la Torres i rossoblù non abbiano disputato tante partite nella loro storia, se non nei primi anni di campionati sardi dopo la fondazione del 1920 (e l’ultima risale al campionato di Serie C1 nel 1989), la rivalità è causata dalle classiche dinamiche del campanilismo isolano, essendo Cagliari e Sassari storicamente le due città più importanti della Sardegna. Ripescato nel Campionato Interregionale – Seconda Categoria. Il Maglie, in parte rinnovato rispetto al campionato precedente, inserì elementi di esperienza e di valore quali Checchetti (Atalanta), Colla (Pavia), Stellin (Bari), Correnti (Marsala), Vergani (Bari). La stagione successiva vede ai nastri di partenza un Verbania quasi completamente rinnovato, con una rosa composta per la gran parte da ragazzi di Verbania. Acquistato a stagione in corso. Agli albori della stagione sportiva 1964-1965, il «Morrone» venne abbandonato e il Cosenza si trasferì al nuovo Stadio San Vito, costruito nell’omonima contrada, sulla riva destra del torrente Campagnano.

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