Collezionare maglie da calcio

Stante le difficoltà economiche che portano alla non iscrizione del Sandonà 1922, il Città di Jesolo riporta a San Donà quel titolo sportivo acquisito dieci anni prima, adotta la denominazione SandonàJesolo Calcio e con essa i colori biancocelesti, siti maglie calcio a poco prezzo mentre lo Stadio Zanutto torna a riassaporare la serie D. I programmi sono ambiziosi e nella prima stagione grossi sono gli investimenti. Nonostante tanti proclami per il Sandonà 1922 la nuova categoria quasi diviene un incubo con una situazione societaria quantomai complicata. Le più antiche per anno di fondazione sono la Società di Mutuo Soccorso (metà Ottocento), il Gruppo Alpini Canzo (fondato nel 1924 e rifondato, dopo la guerra, nel 1953) e l’Associazione Cacciatori (1935 circa). Conquistati i play-off, nel doppio confronto con il Casalserugo avvenne una nuova eliminazione. BENFICA (casa) – ufficiale – Non poteva che essere Di Maria uno dei testimonial della nuova maglia di casa. La tifoseria ternana è una delle più conosciute e rispettate dell’intero movimento ultras italiano oltreché una delle prime a essere prese di mira dalla repressione delle forze dell’ordine per i suoi modi irriverenti. Legato nelle prime annate al tecnico Giorgio Belligrandi solo nella stagione 1989-90 la squadra sandonatese si confronterà per la vittoria del campionato, vinto poi dalla Pievigina.

Vicenza, che, a parità di punti, ebbe accesso ai play-out per avere vinto i due scontri diretti contro i grigi. In quella stagione i biancocelesti ebbero anche la soddisfazione di battere il Vicenza, vero dominatore del campionato e vincitore delle finali nazionali. Nonostante la vittoria nel Campionato Dilettanti 1958-59 i biancocelesti non vennero ammessi nella nuova serie D a causa dell’entrata in vigore della riforma Zauli. Nel 1162 Federico Barbarossa pose il borgo sotto l’egida del monastero di San Pietro al Monte (sopra Civate). La Chinotto Neri è una società di bevande che fu presieduta da Pietro Neri, il quale ricoprì anche la carica di presidente della squadra di calcio. Negli anni 1930, sotto la presidenza di Riccardo Acqualagna (in carica fino al 1946), la S.S. L’idea fu del disegnatore «Carlin» Bergoglio, storico vignettista del Guerin Sportivo che, negli anni Venti creò mascotte (prevalentemente animali) per molte squadre di calcio italiane: optò per questa scelta facendo riferimento «al gioco pacato, ma scardinatore dell’undici grigio, un gioco che raggiungeva la punta massima proprio in quelle giornate di clima siberiale e su terreni pantanosi».

Grazie ad un modulo di gioco molto offensivista e degli opportuni innesti nella stagione seguente il San Donà sfiorò addirittura la promozione diretta in Serie C1. In quello stesso anno viene costruito anche lo Stadio del Littorio, dedicato nel secondo dopoguerra a Verino Zanutto, e che sarà sempre il giusto palcoscenico delle gare del San Donà. Solo nella stagione 1983-1984 ricominciò la risalita che nel giro di tre campionati vide i biancocelesti tornare in Interregionale. Seguirono quattro campionati di serie D dove il San Donà non riuscì ad inserirsi nella lotta promozione per una serie C che nel frattempo si era divisa in Serie C1 e Serie C2. La svolta vera per il San Donà arrivò nel campionato 1993-1994. Sotto la guida di Ezio Glerean e grazie alle reti di Adriano Meacci i biancocelesti vennero promossi in Serie C2 dopo un lungo duello con il Valdagno e il Bassano Virtus. Nel 2009 dopo due retrocessioni consecutive e un peso debitorio rilevante si decise comunque di disputare il campionato di Eccellenza. Il periodo fu talmente difficile che nel 1954 la dirigenza sandonatese sottoscrisse una convenzione con il Venezia.

La situazione finanziaria non lasciava troppe speranze tanto che la dirigenza optò per la cessione del titolo alla squadra del Lido di Jesolo. Grazie ad un gruppo di dirigenti tra i quali gli ex presidenti Orfeo Granzotto e Flaviano Mucelli si costituì una dirigenza forte che riuscì a mettere a disposizione del tecnico Mauro Tossani un gruppo di giocatori di buon livello, la maggior parte dei quali con un passato biancoceleste. Classifica che ancora una volta non premiò gli sforzi dei biancocelesti e alla fine il penultimo posto valse una nuova retrocessione. Persi gli elementi di maggior qualità come Francesco Ciullo e Evans Soligo per gli uomini del riconfermato allenatore Rocchi non fu un torneo semplice, tanto che alla fine arrivò la retrocessione diretta. Dopo il buon campionato del 1994-1995, nella stagione 1995-1996 lo Spezia, reduce da un fallimento societario che portò alla creazione dello Spezia Calcio 1906 che riuscì a evitare la radiazione, è di nuovo costretto ai play-out per ottenere la salvezza, questa volta vinti a spese della Pro Sesto. Nel 1972-1973 non va a buon fine un campionato dove trovano molto spazio i giovani.

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